Giulio passami l’olio è il cuore di Roma, dove il vino, il cibo e l’atmosfera restano impressi nella memoria. Infatti, luoghi come questo, insieme ad alcuni sapori, resistono a qualsiasi evento avverso e sono la familiarità della quale abbiamo bisogno per ritrovarci e stare bene.
“Giulio Passami L’Olio” è l’highlander! In altre parole, è stato inaugurato nel 1986, durante lo scandalo dell’etanolo e la tragedia di Cernobyl, ha resistito ad un incendio e al Covid-19, praticamente immortale.
Ma questa non è fortuna, né l’effetto di un amuleto speciale, bensì la magia dell’atmosfera vitale e della qualità. Infatti, l’animatore e anima del ristorante nel cuore di Roma, Riccardo Tiberti sostiene che il dio denaro si venera solamente con la qualità. Proprio per questa ragione chi cerca un guadagno immediato prendendo scorciatoie si brucia e abbassa presto le serrande dell’attività.
Invece, parafrasando Riccardo, da Giulio Passami L’Olio le serrande si alzano da più di 30 anni aspettando che i clienti. Dietro un’affermazione simile si nasconde serietà e dedizione, di quelle che soddisfano il cliente. Come si dice a Roma, il cliente “se deve esse magnato pure il piatto”.
Riccardo è un romano vero, dalla battuta sempre pronta. È spontaneo come il nome del suo locale, che ha il suono di una frase detta a tavola oppure in pausa pranzo, mentre si costruisce mattone su mattone una nuova attività. Infatti, è proprio quella frase che finisce nei registri di Via della Conciliazione.
Nel momento in cui risponde al telefono per l’intervista, percepisco immediatamente la cordialità. Infatti, saluta e scherza con i clienti e gli abituè della zona di Piazza Navona. Chiacchierando mi racconta vari aneddoti, dalla sua schiettezza incompresa da Ozpetek alla più recente visita di Boris Johnson. Infatti, un pezzo di G20 è arrivato tra i tavoli di questo ristorante, ma qui non si superano sfide globali e non si trovano accordi. L’unica sfida è la coratella e la fiducia si accorda al Nero Buono. Insomma, non è solo per la simpatia e l’atmosfera che Bibenda indicò Giulio Passami l’Olio tra le attrazioni nazionale.
La cantina di questo ristorante nel cuore di Roma è molto fornita, 1200 etichette e tra queste anche Cincinnato. Il nero buono ed il bellone dai nomi che hanno il sapore della storia della città e la qualità che fa il paio con quella del locale.
Con la stessa concretezza di chi non guarda le recensioni da una stella, né quelle da cinque, ma tutto ciò che è argomentato e scritto nelle stelle di mezzo, Riccardo mi saluta. Dopo aneddoti e risate bisogna tornare al lavoro, perché si deve lavorare per aprire le serrande domani e per i giorni a seguire.