TwelveBottles è l’importatore per Cincinnato in Australia e uno dei principali punti di riferimento per l’Italia del vino nella terra dei canguri. Grazie al proprio lavoro, fa conoscere il Bellone e il Nero Buono in Australia!
Abbiamo il piacere di parlare con Ian Deiana, direttore di TwelveBottles.
Ciao, Ian. Lieti di conoscerti. Partiamo con una domanda su di te. Come nasce la tua passione per il vino?
Avevo un bisnonno delle zone di Cagliari che era enologo, oltre 150 anni fa, che già lavorava i vini! Pensate che 50 o 60 anni fa tutti gli immigrati compravano l’uva e si facevano il proprio uva. Ricordo, infatti, che si faceva il vino per tutto l’anno, ed erano tempi divertenti. Adesso, in Australia il vino è una grande industria. Certo, il vino dei nonni non era uguale, ma il vino c’è sempre stato. Ho lavorato con un importatore a Melbourne e mi sono davvero innamorato, così è continuata la storia…
Certo, il tuo cognome mi faceva pensare alla Sardegna…
Sì, sono nato in Italia! Sono arrivato in Australia a 2 anni con la mia famiglia, mi sento ancora cagliaritano anche se non abbiamo la nostra squadra in serie A!
Si rifaranno presto! Quali sono invece i vostri clienti?
Il 75% delle nostre vendite sono ristoranti, alberghi, wine bar. Sai, vini autoctoni sia del Lazio, Campania, Puglia: ci sono sommelier interessati. Quando vendo Cincinnato, la maggior parte dei negozi generici in Australia non lo comprende culturalmente. Invece, nei ristoranti i clienti possono essere guidati e avere dei sommelier che aprono le porte del gusto. Poi, ci sono enoteche accurate che sicuramente propongono Cincinnato. I vini di alta qualità hanno bisogno di sommelier e clienti sensibili, soprattutto curiosi. Se pensiamo per un secondo al fatto che il rapporto di vendita tra Sangiovese o Pinot Grigio e Bellone è 100:1, dobbiamo sicuramente puntare sulla cultura del vino.
Abbiamo anche un ristorante a Sidney che si chiama Marta, con cucina romana. E vendono vini di Cincinnato bene. I clienti vanno lì per provare qualcosa di diverso, una cucina tradizionale, e se mangi romano, bevi Cincinnato.
Sicuramente la rete conta molto…
Certo, gli italiani che sono qui più di recente sono stati preziosissimi per innovare il mondo del vino italiano in Australia. I primi italiani presenti in Australia hanno avuto gusti diversi, come anche una cultura diversa del vino. Ora abbiamo tra i migliori vini al mondo dall’Italia.
Certo che la storia di un prodotto fa la propria parte, che ne pensi? Quanto conta per un australiano?
Penso che su tutti i prodotti, ci deve essere una storia dietro. Questo è il nostro lavoro. Lo offriamo al mercato a prezzi giusti e dobbiamo spiegare al cliente, attrarlo. Non abbiamo ancora molti produttori dal Lazio – Toscana, Veneto, Friuli, Alto Adige sono arrivati molto prima.
Vedo diverse aziende di regioni che entrano e spariscono, perché forse il posizionamento è la parte più complicata di un vino. Ho scelto Castore, Polluce, Raverosse, tra i vari, ad esempio, perché sono in linea con i gusti australiani e possono essere raccontati, ma anche apprezzati dal pubblico locale.
Quindi i gusti giocano molto nella storia di un prodotto?
Vedi, un vino bianco italiano è molto meno fruttato di uno australiano e può non essere capito. Noi, allora, diciamo “Non giudicare questo vino senza mangiare nulla!”. Gli australiani hanno l’usanza di bere una bottiglia di vino senza mangiare qualcosa. In Italia, invece, si stuzzica sempre qualcosa che va in abbinamento. Per noi, quindi, è importante far capire gli abbinamenti. Per cui, ci accade che dei clienti cominciano a farci domande del tipo “Perché non è fruttato?”, e noi dobbiamo essere pronti a spiegare il perché. Se pensiamo al Cesanese di Cincinnato, Castore o Nero Buono: sono dei vini freschi, leggeri, non pesanti, adatti anche a pranzi veloci senza rinunciare al gusto.
A proposito di gusto, come combineresti i vini di Cincinnato con dei piatti tipici australiani?
È molto facile! Qui c’è una grande industria legata alla pecora, in particolar modo all’abbacchio. Anche i formaggi sono un elemento straordinario. Sì, li combinerei così.
Avete anche vini autoctoni?
Certo, personalmente cerco vini australiani e neozelandesi che mi parlano di Europa. Cerco quei vini che, anche se bevo due bicchieri, posso comunque svegliarmi il giorno dopo senza mal di testa!
Grazie del tuo tempo e buona giornata!
Grazie e a presto in Australia!