Con Cristiana Lauro per gustare il piacere della lettura, libri sul vino e non solo, suggeriti da un’autrice fuori dagli schemi
a cura di Fabio Ciarla
Siamo a Pasquetta, il giorno che più di altri a queste latitudini e per la nostra cultura significa “inizio della vita all’aria aperta”. Di solito sono le scampagnate, i prati, le spiagge a fare da sfondo, ma la festa del 2020 in tempi di emergenza sanitaria da Covid-19 sarà sicuramente diversa. E allora vedremo forse foto sui balconi, nei giardini e nei cortili di casa, sempre godendo di un sole che fa bene al fisico e al morale. Magari, e lo speriamo, non potendo socializzare come prima avremo più tempo per leggere un libro.
Non sarà forse immediato, non potrete comprare i libri qui suggeriti proprio oggi, ma purtroppo staremo a casa ancora per diverso tempo e quindi potrete recuperare. Per accompagnarci in questo viaggio abbiamo chiesto ad un’altra grande firma del panorama della critica enologica italiana, Cristiana Lauro, che di libri ne ha anche scritti oltre ad averne letti tanti. Una conoscenza che, e la ringraziamo anche per questo, si esprime in parole semplici ma per niente scontate. Insomma sì, i classici, ma con spunti innovativi che fanno bene. Per capire meglio il personaggio vi diamo qualche dettaglio sulla sua vita e le sue passioni.
Cristiana Lauro nasce a Bologna ma è ormai praticamente “romana” a tutti gli effetti, ha collaborato per diversi anni con la guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso sotto la direzione di Daniele Cernilli. Scrive su diverse riviste di settore e cura la rubrica enogastronomica di un sito “cult” come Dagospia, promuove vini italiani e ha pubblicato due libri dai titoli significativi: “Delirium Tremens. Appunti di una wine killer” e “Il Metodo Easywine, impara il vino in poche mosse”.
Proprio quest’ultimo (Ed. Pendragon – 2019) racconta l’approccio fuori dagli schemi classici di Cristiana, che nel risvolto di copertina specifica: “Alla base di tutto, l’idea che il vino vada raccontato e non insegnato, bevuto e non santificato, condiviso e mai tracannato in solitudine”. Idea che condividiamo, anche per questo le abbiamo chiesto di accompagnarci alla scoperta di qualche libro, e autore, indispensabile per un approccio sensato alla cultura del vino.Cristiana viviamo tempi rallentati, settimane di lentezza forse utili, speriamo, alla lettura. Quali libri ti stanno accompagnando in questi giorni?
“Sono abituata a leggere molto, quindi anche in questo momento tragico che ci troviamo a condividere non faccio altro che continuare ad approfondire gli argomenti che mi appassionano. Mi entusiasma imparare cose che non so, sono quasi compulsiva nella conoscenza, soprattutto quella storica e scientifica. Mi piace studiare e in questi giorni di reclusione forzata lo faccio con maggiore distensione, anche perché mi aiuta ad aggirare i pensieri del quotidiano che in questo momento è il peggiore che potessimo prevedere. Tant’è che nessuno di noi lo aveva messo in conto.
In questo periodo, ad esempio, sto rispolverando un sacco di temi di chimica organica, oltre alla storia dall’Illuminismo ai giorni nostri che mi ha sempre interessata particolarmente. Ho ripreso a studiare anche le tragiche vicende che ha vissuto l’Italia negli Anni di piombo con l’epilogo drammatico delle Brigate Rosse e il rapimento e assassinio di Aldo Moro. Periodi storici di grande crisi e massima tensione, oggi addirittura superati da questo flagello sproporzionato che stiamo cercando di superare sul pianeta Terra.
Per coltivare parallelamente l’interesse per l’enogastronomia, che è anche argomento di lavoro per me, sto leggendo un romanzo di Tommaso Melilli dal titolo «I conti con l’oste» (Ed. Einaudi). È uno scritto molto contemporaneo, interessante per il punto di vista delle cucine delle osterie e decisamente scritto bene”.
Se ti domandassi qual è l’autore che ritieni più importante per la cultura del vino cosa risponderesti?
“So che dovrei rispondere Luigi Veronelli, ma dico Hugh Johnson”.
In molti ora correranno, giustamente, a cercare le opere di Hugh Johnson. Ma se volessimo consigliare uno, o più di uno, libri sul vino da leggere di vino in questa quarantena (e anche dopo), quali citeresti?
“Ovviamente «Il Metodo Easywine», ma siccome l’ho scritto io, ti rispondo con «Elogio dell’invecchiamento» di Andrea Scanzi (Ed. Mondadori). È un libro che attraverso una buona conoscenza della materia – non senza ironia – ci racconta luoghi e persone del mondo del vino e lo fa attraverso un linguaggio comprensibile a tutti e apprezzabile dal punto di vista dello stile. Lo lessi una decina di anni fa e mi sento di suggerirlo in questi giorni lividi e bluastri di solitudine, dolore e grande speranza”.
Come immaginavamo nulla di scontato con Cristiana Lauro, così come impegnate e interessanti sono state le chiacchierate con Stefano Tesi sui Viaggi e Armando Castagno sull’Arte. Buona Pasquetta a tutti e appuntamento a lunedì prossimo con Alessio Pietrobattista e la Musica!